Orientamento narrativo, politiche per l’impiego e alternanza scuola lavoro. La seconda edizione dello Young International Forum di Rimini – aperta al Palacongressi della città romagnola dall’1 al 2 marzo – punta ad illustrare metodi solidi ed affidabili per assistere i ragazzi nel fare le scelte giuste. Tra le prime priorità, un orientamento come processo continuativo e di lunga durata piuttosto che una sequenza di interventi episodici e non programmati. “È fondamentale per i ragazzi capire fin da subito le proprie attitudini – ha precisato in apertura del convegno inaugurale Mariano Berriola, presidente della Fondazione Italia Orienta – Noi orientatori possiamo e dobbiamo trovare le strade giuste per incanalarli in una prospettiva di vita concreta e che guardi anche al mercato del lavoro”.
Tra i primi ad aprire i lavori, il presidente della Camera di Commercio di Rimini, Fabrizio Moretti, che ha sottolineato come la situazione sia ancora drammatica e suggerito la necessità di trovare soluzioni alternative: “Accogliamo con piacere il lavoro di Italia Orienta perché è fondamentale per i nostri giovani orientarli, conoscere le lingue ed entrare nel mercato globale. Ma attenzione: per farli tornare in Italia dobbiamo dare loro le opportunità giuste”. Il presidente della Camera di Commercio ha anche sottolineato l’esigenza di leggi più chiare e meno prolisse. “La riforma della PA ne è un esempio, e come Camere di Commercio stiamo ancora aspettando i decreti attuativi sull’alternanza de la Buona Scuola – ha sottolineato il presidente per poi aggiungere – “È paradossale che le imprese formative debbano pagare una quota per iscriversi al registro dell’alternanza – continua – ma anche su questo tema si registra in Italia un gap rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea”.
A confrontarsi sui principi teorici dell’orientamento, Gianluca Ficca, direttore del comitato scientifico Italia Orienta, e Hazel Reid, professoressa alla Canterbury University di orientamento al lavoro. “Sono onorata di lavorare in Italia con gli esperti dell’orientamento – ha sottolineato – proprio per la possibilità di confrontarci sui metodi innovativi messi in campo dalla Fondazione, andando ad esplorare le pre-occupations dei giovani”. Tra i metodi analizzati da Gianluca Ficca, l’orientamento narrativo, ovvero la possibilità di trasferire attraverso le storie e la vita delle persone indicatori e competenze di auto – orientamento.” “Noi cerchiamo di sostituire la domanda “che cosa vuoi fare” – ha precisato – con “che cosa vuoi essere”: è partendo da qui che si possono scoprire le soft skill dei ragazzi e la pertinenza dei percorsi scelti”.
Tra le attività della manifestazione: colloqui individuali di orientamento nelle aree tutor, seminari orientativi, aree espositive e la presentazione di Jobs, il gioco di società che introduce il mondo delle professioni nella scuola. Professori e studenti si sono sfidati a colpi di domande sul lavoro e sulle competenze trasversali da possedere.