“Lo Young International forum è stata anche l’occasione per mettere al centro del dibattito il tema dell’alternanza scuola lavoro, prevista dalla recente legge su La Buona Scuola”. Mariano Berriola, presidente di Italia Orienta, Fondazione che ha organizzato la manifestazione, ha sottolineato l’importanza dell’orientamento e dell’alternanza come politiche attive del lavoro fondamentali per l’occupabilità dei nostri ragazzi.
La manifestazione si è aperta con il convegno “Scuola-Lavoro, l’alternanza per l’occupabilità” con la partecipazione di più di 80 esperti, presidi e docenti da tutte le regioni d’Italia.
La giornata di lavori si è aperta con i saluti del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: “Nella riforma della scuola l’alternanza è uno dei pilastri. Le risorse per l’alternanza saranno disponibili fin da subito, e sono consistenti – ha scritto il ministro. Abbiamo lavorato con le camere di commercio per capire effettivamente la disponibilità delle aziende”.
Dal modello duale tedesco alle buone pratiche d’alternanza in tutta Europa: sono stati tanti i temi nel convegno. Per Livia Brienza, dirigente scolastico IIS via Salvini di Roma. “Dobbiamo puntare sull’alternanza. Dobbiamo sfatare il mito del sistema duale tedesco. In Germania le aziende puntano sui giovani dopo averli formati. In Italia è più difficile che avvenga In Germania a 9 anni si decide già se iscriversi al liceo o ad un percorso professionale. Abbiamo visitato un istituto in Germania – ha continuato Brienza -. Al liceo non fanno 1 sola ora di alternanza”.
“L’alternanza è un momento di scuola. E non si può fare d’estate” Questo il concetto ribadito più volte dai dirigenti scolastici presenti al convegno. Anche per il professor Antonio Cocozza, dell’Università LUISS e Roma Tre, il “sistema dell’alternanza è complesso”. Occorre, quindi, “formazione strutturata”, per non “rischiare di avere laureati in medicina e architettura che non abbiano mai fatto alternanza”.
Per Valeria Santagata, dirigente scolastico dell’istituto Pacinotti-Archimede di Roma, la vera difficoltà è quella di creare un contatto tra scuole e aziende. “Dobbiamo far capire ai ragazzi che devono diventare imprenditori di se stessi. Noi siamo la scuola, non siamo solo un’agenzia di collocamento. Spesso diamo ai nostri studenti solo conoscenze. Dobbiamo dare loro anche competenze” – ha concluso Santagata.
Dal convegno, poi, è partito il messaggio dei giovani imprenditori a Matteo Renzi. Come Sandro Rosiglioni, ex studente dell’istituto Pacinotti, ora titolare di un’impresa certificata a livello europeo, che ha voluto lanciare un messaggio al premier: “Spesso c’è troppa disparità tra mondo delle imprese e mondo del lavoro. Occorre guardare al mondo delle piccole e medie imprese, non solo ai grandi gruppi. Serve, insomma – ha continuato Rosiglioni – svecchiare il sistema”.
Tra le esperienze presentate durante il convegno anche quella dell’Istituto Omar di Novara, salito alla ribalta in estate, dopo che un’intera classe ha trovato lavoro a meno di due mesi dalla Maturità. Ed è stato proprio Francesco Ticozzi, dirigente scolastico dell’istituto, a parlare allo YIF di alternanza scuola-lavoro: “Per 50 anni abbiamo dimenticato il rapporto tra scuola e aziende. Solo ora ritroviamo i contatti. Sul territorio purtroppo è difficilissimo parlare con le aziende”.
A conclusione dei lavori è intervenuta Elena Gaudio, MIUR “La guida operativa per l’alternanza è frutto di anni di lavoro – ha detto rivolgendosi ai docenti. Arriveremo a più di 800.000 studenti coinvolti in progetti di alternanza entro l’anno prossimo”.