La prima scelta dei giovani

ORIENTAMEDIA signora bionda“Ovunque andrai lascerai le tue impronte”. Questa frase, ben esposta all’ingresso dell’Istituto Nettuno III, accoglie ogni giorno, i giovani studenti della scuola superiore di I grado.

Ricorda ai giovani il grande valore che essi stessi rappresentano in un luogo, la scuola, che per eccellenza facilita e favorisce crescita e conoscenza.

E’ agli studenti delle ultime classi che si rivolgono i formatori di Italia Orienta, invitati su iniziativa del Rotary Club Golfo di Anzio e Nettuno, in una due giorni per supportarli nella scelta verso le scuole superiori di secondo grado.

Un compito delicato che deve vedere docenti e genitori solidali e uniti in un “gioco di squadra” in cui però i veri e unici protagonisti sono i giovani.

“Loro sono una priorità, una delle nostre sette vie di azione” spiega Claude Blasin, Presidente del Club”.

scuola nettuno“Il nostro obiettivo – aggiunge Annamaria Resta, docente e socia dell’Associazione da sempre in prima linea per l’educazione dei giovani – è intervenire sulle nuove generazioni e andare incontro alle loro esigenze.

Quest’anno, come prosecuzione di un progetto già avviato, abbiamo deciso di intervenire nell’ambito dell’orientamento scolastico e professionale. Lo facciamo integrando le due scolarità: verso le scuole superiori, per favorire una scelta quanto più decondizionata possibile e per gli istituti superiori, elaborando progetti su determinati segmenti come l’artigianato, il commercio e il turistico”.

Il lavoro sulla scelta coinvolge, in separata sede, studenti, genitori e docenti. “ Ciascuno deve avere il proprio ruolo” spiega la coach di Italia Orienta Lucia Esposito.

Quale lavoro si deve fare al fianco dei giovani? “Occorre conoscere e valutare tutte le opportunità. L’ultima riforma ha creato tanti indirizzi specifici. I giovani, per fare un esempio, conoscono generalmente tre al massimo quattro licei, ma oggi l’offerta è di ben sette licei!”.

Importante poi sfatare false ma ben radicate idee sulle scuole. Giudizi maturati magari dai genitori ai loro tempi e poi trasferiti ai figli. Il punto però è che il mondo cambia vertiginosamente generando continuamente profili innovativi e richiedendo le relative e specifiche competenze.

Questo i giovani e le loro famiglie lo devono sapere.

“Certo per scegliere un indirizzo che appassiona, mio figlio può fare anche un’ora di treno – confessa una mamma – ma ha 14 anni, ed è ancora un cucciolo!”.

“La cosa più importante è conoscere i propri figli” l’invito di un altro genitore.

Scegliere insomma è un’arte complessa. Bisogna essere sostenuti, sapersi informare e fare i conti con le proprie emozioni. Il viaggio è lungo, e sempre in costruzione, ed è per questo che occorre attrezzarsi.

Ivana Berriola