Scegliere. Un’attività cognitiva, emozionale ed educativa da effettuare sia con la riflessione che con l’azione. In modo individuale e condiviso.
“Ho pensato spesso a cosa avrei voluto fare da grande e in quali panni mi sarei voluto vedere tra 10 anni, ma non mi sono dato una risposta”. “Mi piace pensare al mio futuro e informarmi per realizzare i miei sogni”. “Non ho mai riflettuto sul mio futuro perché non ho le idee chiare”.
“Penso al mio futuro in modo vago e non specifico, considerando le poche opportunità lavorative e la scarsa volontà personale in ambito universitario e scolastico”. “Mi informo sul percorso di scelta poiché sono dell’idea che bisogna riflettere sulle proprie scelte prima di sbagliare e sprecare tempo nella propria vita”.
“Vorrei svolgere un lavoro che mi permetta di stare all’aperto”. “Mi informo sulla scelta, ascoltando le esperienze di adulti, il parere dei genitori e riflettendo sui miei interessi personali”. ” So solo che non vorrei continuare a studiare, ma non ho la più pallida idea di quale lavoro potrei fare”.
Ecco solo alcune delle migliaia di testimonianze raccolte durante l’Educational tour 2013 dagli operatori di Italia Orienta, al quesito: “Hai mai riflettuto su come scegliere il tuo percorso formativo-professionale?”.
Gli studenti e le studentesse delle classi quarte e quinte degli istituti superiori (licei, tecnici e professionali) mostrano, a prescindere dalla diversità di contesto e di tipologia scolastica, di essersi posti il fatidico quesito e la necessità di un confronto sia individuale che condiviso.
La condivisione non risiede nella scelta in sé, ma nell’accompagnamento alla scelta. Un supporto nell’individuazione di strumenti cognitivi, emotivi, intellettuali che gli permettano di prendere una decisione in modo razionale, consapevole ed in armonia con le proprie attitudini e i fabbisogni del mercato.
Chi vorrei diventare, è il quesito da porsi. Come arrivarci, è il cammino da intraprendere.
Il per-corso verso la scelta è appena iniziato per migliaia di giovani e la via non può essere che in salita, se affrontata con responsabilità creativa e ricerca attiva delle informazioni.