L’arabo a portata di software

Dagli studi informatici a quelli economici e di scienza politica, alla programmazione per l’apprendimento delle lingue. Sono sempre di più soldati americani, di base nei paesi mediorientali che si apprestano ad imparare la lingua araba con il software Lingua step, nato quasi per caso.

Loren Siebert, alla ricerca di materiale audiovisivo per apprendere i primi rudimenti della lingua araba, si accorse che il mercato al riguardo era assai scarso, nonostante la crescita esponenziale della frequenza alle lezioni di arabo dopo l’11 settembre, un mondo fino ad allora, semi sconosciuto.

Dal 2002 ad oggi, il numero di studenti della lingua araba è aumentato del 127%.

All’indomani dell’attacco alle Torre gemelle” l’amministrazione Bush dichiarò che la mancanza di parlanti la lingua araba nel governo, costituiva un fattore di rischio è offrì garanzie economiche alle università che insegnavano “lingue strategiche” quali l’arabo.

Una docente di arabo afferma che visto la pericolosità delle zone del Medio Oriente si cercava di portare l’arabo in classe, tramite le registrazioni televisive dal satellite.

Tuttavia, trovare del materiale comportava una vera sfida culturale e linguistica e Siebert la colse, ricercando il legame tra la memoria dell’uomo e l’apprendimento della lingua

Il software programmato da Siebert, commercializzato con il nome di Linguastep, si adatta ai progressi del discente.

Le parole appaiano sullo schermo finché lo studente non le memorizza e il suo percorso di apprendimento si conserva in un file. Siebert paragona questo aspetto al registratore TiVO che suggersice le registrazioni in base alle abitudini dei telespettatori.

Attualmente molti soldati americani di base in Irak, studiano con il metodo Lingua step

All’inizio dell’apprendimento, Siebert si rese conto che l’arabo è una lingua di memorizzazione”. Egli pensò: “Come è possibile ottimizzare il numero di parole apprese con quantità minima di tempo?”

Siebert iniziò così a studiare la scienza della memoria e la seconda lingua, trovando due concetti affini per rendere più facile l’apprendimento: l’apprendimento selettivo e la ripetizione distanziata.

Con l’apprendimento selettivo, si trascorre più tempo con le cose che non si conoscono, piuttosto che sulle cose che già si fanno. Siebert progettò dunque, il suo software per utilizzare la ripetizione distanziata.

Per esempio, se ottieni in modo giusto la parola “tazza”, il programma farà sì che l’intervallo per visualizzare la parola “tazza” sarà sempre più lungo, ma se tendi a dimenticarla, il ciclo della parola si attiverà di nuovo.

Il sistema mira a consolidare la memoria a lungo termine rispetto la memoria a breve tempo, massimizzando il numero di parole che effettivamente si è in grado di immagazzinare.

Qualsiasi diligente studente di lingue, sa che la memoria a breve termine svolge un ruolo da “nemica-amica”.

Come elemento distintivo dell’apprendimento della lingua araba negli States, ricordiamo il film “I speak Arabic”, sui parlanti della lingua araba di seconda generazione negli USA, che mostra un’interessante esposizione sull’insegnamento e l’apprendimento della lingua araba, come patrimonio ereditato. Il film è stato creato da Diana Scalera, insegnante di spagnolo per gli studenti “ereditieri”del High School for Environmental Studies in New York City.