C’è chi la fa ormai da anni e con ottimi risultati, come l’Istituto professionale “Birago” di Torino o il Fermi di Modena, e chi ha atteso la “Buona Scuola” per rimboccarsi le maniche ed entrare a piedi pari nel mondo del lavoro. Da quest’anno, infatti, l’alternanza scuola-lavoro entra a regime sia negli istituti di scuola secondaria di secondo grado sia nei licei, dove – come confessano alcuni professori agli esperti di Italia Orienta – resta il timore di non riuscire a terminare i programmi.
Il provvedimento, però, nonostante sia ancora in fase di rodaggio, mira a contrastare l’abbandono scolastico e a favorire la transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro, attraverso tre principali modalità: l’accesso a imprese formative durante il percorso curriculare, un’alternanza scuola-lavoro rafforzata (nella quale si prevede che la metà del percorso formativo sia in azienda) e il nuovo apprendistato, che impone almeno 500 ore di formazione in aula e 500 in azienda. Così mentre alcuni ragazzi entreranno in azienda tramite un contratto di apprendistato di primo livello, gli altri – a partire dal secondo anno del percorso di istruzione e formazione professionale – potranno scegliere la via dell’alternanza rafforzata di 400 ore.
La nuova normativa prevede, inoltre, per l’apprendistato un azzeramento della retribuzione per la formazione in aula, una diminuzione della remunerazione degli apprendisti al 10% (della retribuzione) per la formazione svolta in azienda, l’abolizione del contributo previsto a carico dei datori di lavoro in caso di licenziamento dell’ apprendista, lo sgravio del pagamento dei contributi per l’Aspi previsto per le imprese artigiane, la cancellazione della contribuzione dello 0,30% per la formazione continua e, infine, viene dimezzata l’ aliquota di contribuzione del 10% per le imprese con più di 9 dipendenti. Oltre agli incentivi per i costi derivanti dall’impiego di tutor aziendali. Gli incentivi, però, riguarderanno esclusivamente le assunzioni con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore.
Attraverso l’apprendistato formativo e l’alternanza “rafforzata” si potranno conseguire gli stessi titoli di studio acquisibili nei percorsi ordinari a tempo pieno: qualifica e diploma professionali, diploma di istruzione secondaria superiore, titoli di laurea triennale o magistrale, master e dottorato.