Lavoro o università?

” Termino gli studi e vado a lavorare, voglio essere indipendente e non chiedere più i soldi a mamma e papà”.  “Non voglio andare all’università, ma so che ci andrò” ” Mi iscriverò all’università, ma non so a cosa” “Voglio studiare relazioni internazionali in Germania. Ho scritto alle università tedesche, e mi sto preparando per la candidatura” “Studiando a scuola, biotecnologie, ho scoperto il ramo dell’ingegneria genetica“.

Solo alcune delle centinaie di certezze, dubbi, perplessità che gli orientatori ed i coach di Italia Orienta hanno raccolto e discusso insieme agli studenti delle tappe dell’Educational tour lombardo che si sono svolte a Milano presso il liceo Manzoni, a Varese,presso l’Istituto ”F. Daverio – N. Casula ed a Brescia,presso l’Istituto Piero Sraffa.

Come conciliare i propri desideri, con la realtà del mercato? Come contrastare le im-posizioni anche involontarie, che giungono dal mondo degli adulti? Come in-formarsi in modo produttivo, senza lasciarsi persaudere dal dire comune che si converte in convinzione mediata dall’altro.

Il bisogno di indipendenza si s-contra con la necessità che richiede il processo della scelta, di individuare con consapevolezza ed autonomia il proprio percorso formativo-professionale.

Così lontano, così vicino, l’atto (cognitivo, emozionale, intellettuale, fisico) della scelta viene vissuto con apparente indifferenza, con trepidazione, con in-decisione, con timida consapevolezza, con un comune denominatore che emerge con forza: il bisogno più o meno esplicito, di essere ascoltati.

Il vissuto adolescienziale, una miscela incadenscente di in-sicurezza e voglia di affermazione, tende a considerare il lavoro post-diploma e l’università/formazione superiore, come due mondi distinti, come se l’uno escludesse l’altro.

Il dilemma tra le due opzioni, offusca la visione di un percorso più ampio che com-prende entrambe le attività in un’ottica di crescita personale, culturale e professionale.

“Lo scopo della nostra Fondazione – commenta il presidente Mariano Berriola –  è quello di riuscire a portare nelle scuole di tutta Italia la cultura dell’orientamento e a consolidare un principio imprescindibile che è alla base delle nostre attività. I ragazzi debbono poter scegliere la propria strada liberi da ogni condizionamento esterno, solo sulla base dei propri sogni e delle proprie attitudini”.

Lavoro o università? La scelta non è univoca. Il bivio è solo apparente.