Le tre tappe dell’Educational Tour dell’Emilia Romagna hanno rappresentato un momento fondamentale di incontro e dialogo con le giovane generazioni. Vediamo nello specifico le singole città che hanno aperto le porte agli operatori di Italia Orienta.
Reggio Emilia
La scuola ospitante, l’Istituto Filippo Re, unico Istituto professionale di Reggio Emilia completamente dedicato ai Servizi Commerciali Aziendali, è caratterizzato da un elevato numero di ore di stage in azienda e supportato da laboratori informatici e linguistici con attrezzature all’avanguardia.
Gli studenti dell’istituto e delle scuole del territorio si sono mostrati particolarmente attenti verso il loro percorso di scelta formativo-professionale.
Tra indecisioni e timide asserzioni, i giovani hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa alla cui inaugurazione presieduta da Mariano Berriola, presidente di Italia Orienta, ha assistito con vivida partecipazione, Pier Paolo Cairo dell’Ufficio Scolastico di Reggio Emilia.
Parma
Il tour è proseguito a Parma, presso l’istituto M. Luigia-Convitto che comprende il liceo scientifico, liceo classico e liceo classico europeo. Fulcro di talenti del passato e del presente, tra cui, l’illustre giurista Cesare Beccaria.
Un istituto comprensivo ospitato in un palazzo storico in cui si respira l’arte e l’educazione in ogni sua declinazione.
Gli studenti e studentesse del Convitto e delle scuole che hanno partecipato alla giornata Educational, hanno evidenziato un particolare interesse verso la scelta universitaria, chiedendo informazioni specifiche sui diversi corsi di laurea in relazione alle professioni auspicate.
Piacenza
Ultima tappa del tour emiliano, Piacenza, il 24 ottobre 2013, presso il liceo scientifico Lorenzo Respighi saldamente legato al territorio in un’ottica glocal, ha visto la partecipazione degli studenti dell’istituto insieme ai giovani dell’istiututo Leonardo daVinci.
I giovani si sono interrogati sul loro futuro, in modo concreto e diretto.
Il progetto di orientamento dell’Educational tour costituisce un primo passo verso una presa di coscienza individuale e collettiva sull’importanza che il giovane acquisisca autonomia e responsabilità verso il proprio progetto di vita.
