La scuola dell'integrazione

L’integrazione sociale e culturale di studenti di provenienza familiare, non italiana è uno degli elementi fondamentali a cui mira la scuola del terzo millennio.

A questo fine, il Miur ha promosso il progetto Parlo la tua lingua rivolto all’intero ciclo di studi, primario e secondario.

“La presenza nelle Istituzioni scolastiche italiane di un numero sempre crescente di alunni provenienti da famiglie di lingua materna non italiana pone di fronte a problematiche di comunicazione che devono essere risolte in maniera semplice ed organizzata, per garantire a ciascun alunno di realizzare il dettato costituzionale del proprio diritto all’istruzione e consentire alla Scuola di utilizzare strumenti idonei a favorire il processo di accoglienza ed integrazione di tutti gli alunni- leggiamo nella circolare di Luciano Chiappetta– Dipartimento per l’istruzione. Direzione Generale per il personale scolastico del Miur.

Parlo la tua lingua, attraverso le tecnologie dell’informazione, propone a tutte le istituzioni scolastiche una raccolta di modelli per la comunicazione tra la scuola e la famiglia, con lo scopo di agevolare la piena integrazione degli alunni di lingua madre non italiana.

La modulistica che si propone è il frutto di un lavoro compiuto in un arco di tempo di circa un anno e mezzo e fa parte di un progetto, denominato “A.T.A. ed intercultura”, che si inserisce nell’ambito delle azioni promosse dalla Direzione Generale per il personale scolastico del M.I.U.R. e finalizzate alla formazione in servizio del personale A.T.A. e Dirigente.

A tale scopo alcuni modelli, tra quelli più frequentemente utilizzati, per la comunicazione tra scuola e famiglia sono stati tradotti nelle quattro più diffuse lingue comunitarie (Francese, Inglese, Spagnolo e Tedesco) e nelle più diffuse lingue di immigrazione (Rumeno, Albanese, Arabo, Cinese, Indi, Portoghese, Russo).

Ogni scuola potrà decidere di ampliarle, correggerle e adattarle, nell’ambito della propria responsabile autonomia.

Il lavoro di traduzione è stato svolto da docenti e studenti delle scuole italiane secondarie di II grado all’estero, tramite la collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri.

Come ricorda Ada Manunzio, nella circolare  La collaborazione MAE/MIUR come risorsa per l’integrazion culturale, la rete scolastica estera realizza un’offerta formativa bilingue e il personale in servizio presso le sedi estere possiede le competenze linguistiche necessarie alla realizzazione del progetto.

L’integrazione culturale favorisce i processi di conoscenza reciproci e la scuola rappresenta il luogo formativo di eccellenza per l’inclusione socio-culturale.

Gli stessi libri di testo di cui gli alunni fruiscono fin dai primi anni di scuola possono costituire un forte veicolo di integrazione.

Alla facoltà di lingue ed arti della Yogyakarta State University (Indonesia) uno studio analizza l’integrazione culturale nei libri inglesi di testo, in cui compaiono 409 elementi culturali occidentali e 739 indonesiano.

Lar ricerca mostra che non basta l’introduzione di elementi culturali per promuovere la compresione, se i testi, non sono seguiti da spiegazioni adeguate per prevenire confusione e malintesi.

Durante le prime tappe del Lazio di Italia Orienta, gli studenti di origine straniera con cui si sono confrontati i nostri operatori, hanno più volte manifestato quanto sia importante per loro e, sopratutto per le loro famiglie, prendere vita, a tutto tondo, alla vita scolastica.

La lettura delle misure scolastiche nella lingua d’origine costituirà dunque un ponte importante sia per gli immigrati di seconda generazione che per le loro famiglie.

La misura ministeriale mira dunque facilitare la comprensione del contesto e delle azioni didattico-amministrative così da avvicinare la realtà nazionale a quella delle diverse etnie che popolano un Paese.

Per maggiori informazioni sulla direttiva ministeriale, visitare Parlo la tua lingua