DIRE – Università. Orientasud: ingegneria ed informatica le lauree più gettonate

TRIDICO (PRESIDENTE INPS): AI GIOVANI DICO DI RIFIUTARE IL LAVORO IN NERO

(DIRE) Roma, 8 nov. – Si è chiusa a Roma la ventiduesima edizione di OrientaSud, il Salone delle opportunità per i giovani del Meridione. Dalla tre giorni, interessanti indicazioni da parte dei ragazzi sulle loro scelte di studio e di lavoro. Presi d’assalto gli stand informativi delle università straniere e i workshop per gli scambi e il lavoro all’estero.
Ingegneria e Informatica gli indirizzi più cliccati dai ragazzi. Nella classifica delle facoltà più seguite durante i giorni del salone spiccano ingegneria e informatica che staccano le altre aree di studio; a seguire Scienze sociali, Psicologia e Scienze della Formazione, sul podio anche Economia e Statistica.
Al quarto posto Medicina e Professioni Sanitarie, Moda e Design al quinto; scende Giurisprudenza che si piazza ottava su quindici indirizzi generali. I giovani sembrano così virare verso le materie Stem – Science, Technology, Engineering and Mathematics –
sempre più richieste dal mercato del lavoro.

Le domande più frequenti dei ragazzi nella tre giorni del Salone delle opportunità sono state incentrate sugli sbocchi dei corsi di laurea e sulle prospettive occupazionali di breve periodo, a significare un grande interesse, se non una preoccupazione per l’ingresso nel mondo del lavoro: “Quale percorso universitario devo intraprendere per avere più possibilità nella ricerca di un lavoro? Quante lingue devo conoscere per essere competitivo rispetto agli altri candidati di un’eventuale posizione lavorativa? Devo seguire la mia passione o guardare alla concretezza lavorativa del mio percorso? Quale indirizzo posso intraprendere per convalidare gli esami di Medicina nel caso fallissi il test?”.

La conferma del grande interesse dei più
giovani al proprio futuro lavorativo è stata la costante
partecipazione ai seminari e ai workshop dedicati al tema. In
assoluto il più seguito è stato: ‘Il percorso di selezione e il
colloquio di lavoro’, a seguire quello sugli strumenti di
previdenza sociale, sull’apprendistato, sulle competenze digitali
e sulla mobilità europea. Una piacevole sorpresa è stata la
partecipazione al seminario dell’Inps sul tema della previdenza e
dei contratti occasionali, da utilizzare come strumento giuridico
per dare una copertura assicurativa ai primi lavori. Così da non
trovarsi in età avanzata senza contributi versati.
“Ai giovani dico di lavorare in chiaro ed evitare il lavoro in
nero- ha affermato il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico,
intervenuto in collegamento alla Kermesse- il mio consiglio ai
ragazzi è quello di orientarsi di più sulle competenze che stanno
sulla frontiera dell’innovazione tecnologica”. Ricordando poi
quanto sia stato importante il welfare nella sua carriera
professionale ha aggiunto: “Devo ringraziare il nostro Stato e il
nostro sistema di welfare, perché mi ha fornito una borsa di
studio e un alloggio in una casa dello studente senza le quali io
non avrei potuto permettermi di studiare a quei livelli. Oggi con
maggiore orgoglio rappresento il welfare come presidente Inps”.
Visto il target di giovani partecipanti alla manifestazione,
il ministero del Lavoro, insieme all’Agenzia Nazionale Politiche
Attive Lavoro ha presentato il workshop: ‘Apprendiamo
l’apprendistato’, così da portare ai ragazzi e al pubblico di
addetti ai lavori, la conoscenza di “un contratto vero e proprio
con diritti e doveri del lavoratore”, ha spiegato Pietro
Tagliatesta (Ministero del Lavoro). “Il giovane alla fine del
percorso di apprendistato potrà sommare l’esperienza di studio e
quella di lavoro e avrà maggiore probabilità di trovare lavoro in
futuro rispetto ai colleghi”, ha raccontato il dirigente del
ministero. 

‘Attività in azione’ invece è il progetto
raccontato da Paola Rampini di Anpal, un percorso “di
avvicinamento graduale al mondo del lavoro dove il giovane viene
accompagnato nella sua esperienza lavorativa e di formazione
attraverso tutor dedicati”, un’iniziativa di sostegno di grande
utilità per ii ragazzi. Spagna, Germania, Stati Uniti, Svizzera:
“Migliaia le richieste di colloqui per gli stand di università ed
enti di formazione, soprattutto quelli stranieri. Gli studenti
italiani riscoprono la voglia di fare un’esperienza fuori dai
confini nazionali, probabilmente accentuata dopo il momento
difficile della pandemia da Covid-19″, spiegano gli esperti di
‘Italia Education’ la fondazione che si occupa dei contenuti
scientifici di Orientasud.


Non poteva mancare al Salone la mobilità transnazionale e il
programma per i giovani più famoso in Europa: Erasmus.
L’argomento è stato affrontato nel workshop curato da Inapp ed
Erasmsu+ Vet, nel corso del quale è venuto fuori che: “Il 30% dei
partecipanti al progetto Erasmus ha creato una propria rete di
contatti per un futuro lavoro, il 27% ha trovato lavoro nel Paese
dove ha fatto l’Erasmus, oltre il 30% ha ricevuto un’offerta di
lavoro da un’impresa estera, il 70% partecipa più attivamente
alle attività formative quando rientra nel proprio Paese di
origine, mentre, quasi il 50% dei partecipanti all’Erasmus
ritiene che l’esperienza sia servita a proseguire gli studi”, ha
spiegato Natalia Guido (ministero del Lavoro) e Laura Borlone
(Inapp). Esiste la possibilità per i giovani di essere sostenuti
nella ricerca di una prima esperienza di stage, di tirocinio o di
lavoro vero e proprio, nell’ambito della comunità europea.
Quest’opportunità è stata presentata ai giovani di Orientasud,
dall’Anpal che ha illustrato il progetto EURES Targeted Mobility
Scheme , una misura di sostegno concreta per i ragazzi.


“Nel corso della tre giorni di Orientasud abbiamo avuto
l’impressione di confrontarci con una generazione più matura e
consapevole- ha dichiarato Mariano Berriola, presidente di
Orientasud- L’interazione negli incontri tenuti al salone, i temi
affrontati, e le tante domande ricevute, sono il segnale di una
partecipazione attiva ed interessata dei ragazzi che ci ha
piacevolmente sorpreso. Se il Governo avvia politiche innovative
per la formazione ed il lavoro, ed attua progetti concreti per i
nostri giovani, allora possiamo sperare in un miglioramento delle
loro competenze e della loro condizione occupazionale” ha
concluso Berriola.
(Comunicati/ Dire)
11:50 08-11-21