L'occupazione al tempo della crisi

L’occupazione al tempo della crisi.

L’occupazione rappresenta uno degli elementi costitutivi della nostra società e ciò che il quadro socio-economico globale mette in evidenza è il forte divario tra i requisiti richiesti dalle aziende e la preparazione formativo-professionale dei candidati.

“L’attuale mismatiching rappresenta uno dei maggiori deterrenti per la ricerca di un nuovo lavoro – afferma l’economista Theo Sparreboom, uno degli autori della recente pubblicazione “Global Employment Trends 2013”, pubblicato dall’ILO

In particolare, questa tendenza avrà un impatto su quei giovani mancanti di un’efficace formazione e tirocinio professionale nella loro prima fase lavorativa.

È necessario ridurre notevolmente il gap esistente tra le abilità esistenti e ciò che richiedono le aziende.

Con l’avanzare della crisi a livello internazionale, le occupazioni nel campo delle esportazioni sono state colpite. Negli Stati Uniti, per esempio, all’incirca il 30% dei lavori nel settore delle costruzioni, tra il 2007 ed il 2012 è andato perso.

Al contrario, l’occupazione nel settore istruzione e sanità si stima sia aumentata del 20%. Questo ha sollevato non poche preoccupazioni circa le competenze professionali e l’inadeguatezza che potrebbero spingere al rialzo i tassi di disoccupazione.

In alcuni casi, i lavoratori si sono trasferiti in paesi dove la richiesta di lavoro nel loro campo era maggiore.  Ad esempio gli spagnoli trasferitisi in Germania e i lavoratori portoghesi emigrati in Angola.

Alcuni hanno optato per il “declassamento professionale” – prendere un posto di lavoro al di sotto il proprio precedente livello di competenze – il che porta ad un numero crescente di lavoratori più qualificati.

La questione della inadeguatezza delle competenze ha ricevuto una più particolare attenzione nei paesi dalle economie sviluppate a causa della crisi economica, ma è un problema che riguarda il mercato del lavoro in tutti i paesi.

Il punto focale per un progresso sociale è capire che l’inadeguatezza delle qualifiche può essere un fenomeno transitorio, se gestito correttamente.

Delle politiche educative mirate potrebbero aiutarne la risoluzione, garantendo a coloro i quali cercano lavoro di essere impiegati nei settori più dinamici dell’economia.

La sfida per i paesi è quello di collegare le competenze necessarie per la produttività, l’occupazione e lo sviluppo.

E la chiave è il coordinamento delle politiche e il coinvolgimento delle parti sociali e degli attori chiave nello sviluppo delle competenze.

L’universo scolastico in questo contesto gioca un ruolo fondamentale in cui l’autonomia che vige nel nostro sistema può apportare modifiche essenziali rivolte proprio a diminuire il mistmach educativo.

Durante gli anni della formazione, comprendere studio cosa-divento chi, è uno dei passi da compiere per compiere in armonia e soddisfazione del proprio progetto di vita.

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