Professioni non regolamentate

Per il mondo dei giovani è importante informarsi sulle leggi che contribuiscono a cambiare le norme legate al lavoro, in un’ottica di ampliamento del riconoscimento professionale.

Di recente pubblicazione nella Gazzetta ufficiale (n. 22) la L. 14 gennaio 2013, n. 4 che entrerà in vigore, il prossimo 10 febbraio e che disciplina le professioni non regolamentate, vale a dire quelle professioni che non sono organizzate in ordini o collegi.

Che cosa è una professione non organizzata

Ai fini della presente legge, per «professione  non  organizzata in ordini o collegi», si intende l’attività economica, anche organizzata, volta alla  prestazione  di servizi o di opere a  favore  di  terzi,  esercitata  abitualmente  e prevalentemente mediante lavoro  intellettuale,  o  comunque  con  il concorso di questo, con  esclusione  delle  attività  riservate  per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi ai sensi  dell’art. 2229 del codice civile, delle professioni sanitarie e  delle  attività  e dei  mestieri  artigianali,  commerciali  e  di  pubblico   esercizio, disciplinati da specifiche normative.

Esercizio della professione

L’esercizio   della   professione   è  libero   e   fondato sull’autonomia, sulle  competenze  e  sull’indipendenza  di  giudizio intellettuale e tecnica, nel rispetto dei  principi  di  buona  fede, dell’affidamento del pubblico e della clientela,  della  correttezza, dell’ampliamento e della specializzazione dell’offerta  dei  servizi, della responsabilità del professionista.

I professionisti possono costituire associazioni professionali, con il fine di valorizzare le competenze degli associati, diffondere tra essi il rispetto di regole deontologiche, favorendo la scelta e la tutela degli utenti nel rispetto delle regole sulla concorrenza. Tali associazioni hanno natura privatistica, sono fondate su base volontaria, senza alcun vincolo di rappresentanza esclusiva.

Esse promuovono la formazione permanente dei propri iscritti, adottano un codice di condotta, vigilano sulla condotta professionale degli associati, definiscono le sanzioni disciplinari da irrogare agli associati per le violazioni al medesimo codice e promuovono forme di garanzia a tutela dell’utente, tra cui l’attivazione di uno sportello di riferimento per il cittadino consumatore.

Autoregolamentazione volontaria

La legge promuove l’autoregolamentazione volontaria  e la qualificazione  dell’attività  dei  soggetti  che  esercitano  le professioni, anche indipendentemente  dall’adesione degli stessi ad una delle associazioni di cui all’art. 2.

La qualificazione della prestazione professionale si basa  sulla conformità della medesima a norme tecniche UNI,  principi  e criteri generali che disciplinano l’esercizio autoregolamentato della singola attività professionale e ne assicurano la qualificazione.

Pubblicità

Sotto il profilo della pubblicità delle associazioni professionali e delle loro forme aggregative, si prevede che esse pubblichino sul proprio sito web gli elementi informativi del provvedimento, di utilità per il consumatore, secondo criteri di trasparenza, correttezza, veridicità.

Infine, allo scopo di tutelare i consumatori e di garantire la trasparenza del mercato dei servizi professionali, si introduce la possibilità per le associazioni professionali di rilasciare ai propri iscritti delle attestazioni su molteplici aspetti (regolare iscrizione del professionista, requisiti e standard qualitativi, possesso della polizza assicurativa ecc.), previe le necessarie verifiche.

Con questo provvedimento si è garantita l’utenza e dato dignità e status ad oltre tre milioni di professionisti – sottolinea il Presidente del CoLAP – riconoscendo per legge il sistema duale delle professioni composto da ordini ed associazioni”.

“La legge – spiega Lupoi – affida alle libere associazioni professionali, organizzazioni a carattere privatistico ed adesione volontaria, senza alcun vincolo di rappresentanza esclusiva, il compito di valorizzare le competenze dei professionisti ad esse iscritte, attraverso il rilascio di un attestazione di qualificazione professionale che agevola la scelta e la tutela del cittadino/utente”.

Nei prossimi mesi il Ministero dello Sviluppo economico provvederà a redigere l’elenco delle professioni.

Il ventaglio delle professioni non regolamentate è molto vasto, si va da campo della pubblicità, della comunicazione, dei vari settori artistici e musicali, del marketing, al settore sanitario e ai servizi alle imprese.

Banca dati del Cnel

La Banca Dati Cnel presenta 142 associazioni professionali, suddivise sulla base del settore in cui operano.

I tre gruppi omogenei più consistenti sono quelli rappresentati dalle associazioni che offrono servizi alle imprese (21,8%, cioè 31 associazioni); dalle associazioni specializzate in medicine non convenzionali (20.4% cioè 29 associazioni); e dalle associazioni operanti nel settore socio-sanitario (19,7%, cioè 28 associazioni).

Quarto gruppo dai margini meno definibili, denominato arti, scienze e tecniche, e rappresenta il 22,5% del totale, essendo costituito da ben 32 associazioni (tra cui: stenopisti, zoonomi, urbanisti, restauratori, enologi, ecc.).

Nella Banca Dati Cnel sono poi presenti 12 associazioni che offrono servizi nel campo della comunicazione d’impresa, 7 associazioni che si occupano di tecniche di comunicazione e 3 che definiscono la propria area di competenza come arti esoteriche.

Scaricare la Legge n.4 14 gennaio 2013

Scaricare il documento Colap sulle professioni