Il 2013 è l’anno europeo della cittadinanza attiva. Ogni cittadino europeo è chiamato a far sentire la propria voce su ogni aspetto socio-economico e culturale che lo coinvolge.
La Commissione europa lanciò dal 9 maggio al 27 settembre 2012 delle consultazioni pubbliche online chiedendo ai cittadini e alle organizzazioni di argomentare sulle loro esperienze, indicando suggerimenti su come superare gli ostacoli incontrati nei viaggi di studio, di lavoro, di svago così da ampliare e potenziare lo sviluppo di una cittadinanza europea.
Quest’anno, in particolare, si proseguirà il dibattito con i cittadini e le organizzazioni, in occasione del ventennale della nascita della cittadinanza europea, istituito fcon il Trattato di Maastricht che sancì la costituzione dell’Unione Europea.
Europeans have their say è il motto del 2013 europeo.
Dalle consultazioni è nato il “Report Eucitizenship consultation” Di seguito riportiamo le esperienze relative allo studio e al lavoro.
Impatto della mobilità degli studenti
In relazione alla presenza di studenti stranieri nelle scuuole e nelle università, i giovani evidenziano in primo luogo, l’arricchimento culturale (74 %), seguito, ad una certa distanza, dal multilinguismo (65 %) e da altre opportunità di apprendimento (39 %).
Solo il 5 % dei partecipanti mostra insofferenza verso la presenza di studenti stranieri per la condivisione di risorse con un numero più ampio di giovani.
Il forte dato sull’arricchimento culturale sottolinea il forte desiderio da parte dei ragazzi di confrontarsi con il diverso, considerato un inestimabile fattore di crescita.
Sulle difficoltà riscontrate durante i periodi di soggiorno all’estero, i principali problemi rigurdano la pratiche burocratiche, tra cui la traduzione dei documenti ufficiali e i termini brevi per la presentazione della documentazione richiesta.
Un cittadino tedesco scrive: “Due semestri Erasmus in Inghilterra e come studente ho potuto frequentare solo corsi propedeutici che non mi sono stati riconosciuti nella mia università”
In merito al lavoro, i cittadini dai 18 ai 30 anni e dai 31 ai 45 anni dichiarano di avere il lavoro, senza alcun tipo di sussidi.
Alcuni intervistati ritengono ingiusto aver pagato le tasse in un paese dell’UE e di essere tagliati fuori da prestazioni sociali come ad esempio l’indennità di disoccupazione nel trasferirsi a un altro paese UE.
” Nel mio paese ero disoccupato così decisi di trasfermi in un altro paese dell’Unione Europea poiché avevo il supporto economico tramite i sussidi per la disoccupazione. Sfortunatamente dopo tre mesi i benefici non sono più disponibili, se si sta all’estero. Io sono stato fortunato e ho trovato lavoro”.
Questi commenti dimostrano l’esigenza di una cittadinanza e di una mobilità, anche a livello legislativo, in un contesto europeo e non solo nazionale.
Ai fini di rafforzare l’interazione con i cittadini, László Andor Commissario Europeo dell’ Occupazione, affari sociali e integrazione ha il dialogo sulle sfide europee, rispondendo ai tweet inviati con l’hashtag #dialogocittadini, l’autunno scorso a Napoli.
Le prossime tappe saranno a Torino il 21 febbraio 2013 con la Commissaria per gli affari interni Cecilia Malmström sul tema della protezione dei cittadini europei , a Pisa il 5 aprile 2013 col Commissario per l’ambiente Janez Potočnik sul tema dell’uso sostenibile delle risorse.
Per una lettura integrale del rapporto degli eurocittadini: report_eucitizenship_consultation_en.pdf