Come affrontiamo lo studio della matematica? Abbiamo un metodo preciso o ci affidiamo semplicemente al fatidico ” non sono portato” per le materie scientifiche?
Un recente studio pubblicato sulla rivista Child development indica che il successo in matematica, non dipende da quanto uno studente sia intelligente, ma dalla sua motivazione e dal suo impegno nello studio.
Mentre alcuni elementi di successo per la matematica possono essere legati alla naturale intelligenza, quando si tratta di sviluppare le capacità durante gli anni liceali, la motivazione e le abitudini di studio di matematica sono molto più importanti dell’IQ (quoziente intellettivo) elevato.
“Non è tanto quanto siamo intelligenti, quanto siamo motivati e il modo in cui stiamo che determinano la crescita nel rendimento di matematica nel corso del tempo”, afferma Kou Murayama, un ricercatore post-doc in psicologia presso la University of California (Los Angeles) e responsabile della ricerca pubblicata sulla rivista Child Development.
Murayama ed i suoi colleghi hanno studiato i risultati raggiunti da circa 3.500 studenti delle scuole pubbliche che vivono nello stato tedesco della Baviera.
Gli studenti tedeschi sono stati monitorati dalla quinta elementare alla terza media, fornenndogli annualmente un test di matematica ed un test di intelligenza, in cui si richiedeva il loro atteggiamento verso la matematica.
In particolare, gli psicologi erano interessati a quanto i ragazzi credessero che la matematica fosse sotto il loro controllo, e se fossero interessati alla matematica per se stessa.
Hanno anche chiesto agli studenti sul loro metodo di studio, ad esempio se durante l’apprendimento, cercano di collegare i concetti o semplicemente memorizzano i passaggi per i problemi tipici.
Il risultato sorprendente è che un alto quoziente di intelligenza non determina lo sviluppo delle abilità matematiche, ma costituisce un vantaggio solo come punto di partenza.
I testi di intelligenza non indicano in che misura gli studenti saranno in grado di apprendere nuovi concetti o accumulare nuove abilità. I ragazzi che negli anni sviluppano forti competenze matematiche non mostrano una correlazione diretta con il loro IQ.
I ragazzi che hanno mostrato maggiori capacità negli anni sono stati coloro che concordavono con frasi del tipo “Quando studio la matematica, più duramente ci provo, più risultati migliori, ottengo”; ” Investo molti sforzi nella matematica perché mi interessa la materia”- nonostante al principio non abbiamo mostrato particolari abilità”.
Al contrario, i ragazzi che avevano affermato di riscontrare la loro motivazione solo nel desiderio di ottenere buoni voti, in media non hanno mostrato risultati notevoli.
In merito alle strategie di studio, coloro che dichiarano di provare a creare connessioni tra le idee matematiche, hanno ottenuto miglioramenti considerevoli, rispetto a coloro che impiegano esclusivamente tecniche di studio meccanico.
La motivazione dunque non è innata, ma può essere appresa, anche in campo scientifico.
Una nuova era di modalità di apprendimento potrebbe aprirsi davanti a docenti e discenti.