YIF 2015, numeri da record

Numeri da record per la VII edizione dello Young International Forum: in tre giorni oltre 20.000 visitatori, 7.000 studenti che hanno compilato il test di indirizzo alle facoltà universitarie, 5.000 partecipanti agli incontri di orientamento formativo. E ancora, 24 laboratori sul lavoro e 62 sulla scelta dell’università. “La grande affluenza di pubblico di quest’anno si spiega con il bisogno dei nostri ragazzi di avere un sostegno nella costruzione del loro percorso di carriera – spiega Mariano Berriola, presidente di Italia Orienta, la Fondazione che ha organizzato la tre giorni –. Dobbiamo trovare nuovi modi per indirizzare i nostri ragazzi in aula e soprattutto fuori dall’aula”. Molto visitata la piattaforma LikeFogg.com, che offre la possibilità di lavoro e studio in giro per il mondo. I Paesi più cliccati dai ragazzi sono stati Stati Uniti, Inghilterra e a sorpresa il Canada.

Alla giornata conclusiva dello Yif ha partecipato anche l’Assessore al Lavoro della Regione Lazio, Lucia Valente: “Ho visto tantissimi ragazzi e questo mi ha rallegrato per diversi motivi. Centinaia di persone che si impegnano a trovare la strada migliore in Italia o all’estero sono un bel segnale; in un momento in cui i numeri ci dicono che la ripresa è iniziata, i ragazzi non vanno lasciati soli”.

Intanto i dati disaggregati dell’Inchiesta Ixè-Italia Orienta, su ciò che i genitori italiani sognano per il futuro dei propri figli, rivelano un’Italia spaccata in due. Al Sud quasi un genitore su tre augura al proprio figlio una carriera da medico (29,6%), dato invece più che dimezzato al Nord (12,2%). Opposte anche le percentuali sul mondo agricolo: al Nord-Ovest l’11,3% vede di buon occhio un futuro in campagna per il proprio figlio, mentre al Centro-Sud la percentuale è quasi insignificante: 3,2%. “Se da un lato, anche al Sud, i genitori non immaginano più il posto di lavoro fisso per i loro figli, dall’altro, se potessero scegliere, punterebbero ancora su professioni considerate sicure, come il medico o l’ingegnere” spiega Roberto Weber, presidente di Ixè.