Il dibattito sulla definizione dei livelli essenziali necessari all’attivazione dei tirocini formativi si è avviato verso la conclusione, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale.
I tirocini formativi e di orientamento si rivolgono a coloro che hanno assolto il diritto-dovere di istruzione e formazione e mirano ad agevolarne l’inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro attraverso un’esperienza professionale presso un’azienda o un ente pubblico.
La Corte Costituzionale si è pronunciata ribadendo la competenza regionale esclusiva sul tema.
Le Regioni sono pronte ad accogliere un quadro di riferimento e disponibili a trovare un’intesa con lo Stato nella sottoscrizione di linee guida condivise, previste dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che il 24 gennaio 2012 andranno in Conferenza Stato-Regioni.
Condizione indispensabile per l’intesa è “che sia tolto il riferimento alla gratuità nei primi mesi di svolgimento del tirocinio”, elemento che farà da discriminante.
Se questo punto verrà rimosso, l’intesa Stato-Regioni potrà dirsi stabilita, diversamente ogni regione provvederà autonomamente a normare la materia dei tirocini formativi.
La situazione in materia di regolamentazione di tirocini formativi e orientamento è attualmente la seguente:
8 Regioni (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Trento, Veneto) hanno una normativa compiuta in materia di tirocini formativi, mentre 6 (Bolzano, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Molise, Sicilia) dispongono di una regolamentazione incompleta e 5 (Basilicata, Calabria, Marche, Puglia, Sardegna, Umbria e Valle d’Aosta) non hanno ancora adottato o attuato alcuna norma in materia.